A Busseto l’incontro con l’ing. Tommaso Ghidini dell’Agenzia Spaziale Europea.
E’ stato molto partecipato l’incontro in teatro Verdi a Busseto con l’ingegnere spaziale Tommaso Ghidini, invitato dal Rotary Club di Salsomaggiore Terme unitamente alla parrocchia di San Bartolomeo.
Il sindaco Stefano Nevicati ha portato il suo saluto ai numerosi presenti, quindi l’assistente del governatore per l’area emiliana 2 prof. Giovanni Pedretti ha richiamato la finalità solidaristica del Rotary. Il parroco don Luigi Guglielmoni ha letto il Salmo 8 (“O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra! Quando vedo i cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cos’è l’uomo perchè di lui ti ricordi, il Figlio dell’uomo perchè te ne curi?”) inviato da Paolo VI agli astronauti americani sbarcati sulla luna il 20 luglio 1969. Infine, presentato da Roberto Cupola, ha preso la parola Tommaso Ghidini che per due ore ha incantato i partecipanti commentando alcune fotografie.
Ghidini ha invitato a sapersi “meravigliare” dell’ordine cosmico, che invita ad andare oltre le banali diatribe del presente per fare spazio alle grandi domande della vita. La ricerca scientifica unisce le persone e le nazioni allontanandoci
dall’arroganza e dal cinismo, per continuare a sognare. Si tratta di “scegliere tra la vita a base di carbonio o una vita a base di silicio, tra il conservare l’umanità o trasformarla in macchine”.
Ghidini, pilota e docente in varie università, capo del dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Agenzia Spaziale europea e autore del libro “Dall’homo sapiens all’homo caelestis”, si è dichiarato credente perché convinto “che non può essere frutto di una semplice casualità l’architettura perfetta dell’universo”. Tante le domande del pubblico, molto attento alla descrizione appassionata della ricerca di forme di vita in altri pianeti. In un futuro non lontano “gli studenti potranno andare in Erasmus sulla luna”, ha detto Ghidini, perché “il sapiens è l’unica specie che sa costruirsi una casa altrove, fuori dal suo piccolo mondo. Entro il 2040 l’uomo andrà su Marte. La nostra specie sa adattarsi a ogni contesto e in avvenire potremo convivere con una nuova specie”.
Alla fine Ghidini ha invitato i giovani a ragionare con la propria testa, a privilegiare le relazioni con gli altri, a saper distinguere tra il bene e il male, a coltivare lo studio e l’arte.
Martina Pacini
Pubblicato su “Il Risveglio” n. 19 di venerdì 17 maggio 2024