Musica e neuroscienze sono gli elementi che hanno guidato il viaggio nel “pentagramma della mente” condotto da Gianfranco Marchesi – neurologo, psichiatra e fisiatra – per il Rotary Club Salsomaggiore Terme.
Musica e neuroscienze sono gli elementi che hanno guidato il viaggio nel “pentagramma della mente” condotto da Gianfranco Marchesi – neurologo, psichiatra e fisiatra – per il Rotary Club Salsomaggiore Terme.
L’incontro si è svolto, come sempre, al ristorante Gustincanto di Fidenza e si è aperto con l’ingresso del club di una nuova socia. Si tratta della salsese Rossella Carapezzi, responsabile Comunicazione e Qualità di un’importante società di brokeraggio assicurativo, che ha ricevuto la spilla dal presidente del club Sergio Lusardi.
Quindi, il dottor Marchesi ha preso la parola parlando di musica, di emozioni e del funzionamento del nostro cervello. “Lo sviluppo delle neuroscienze – ha premesso – ci ha consentito di conoscere sempre meglio l’attività del cervello. Siamo arrivati ad avere una mappa delle varie funzioni e sappiamo quale area del cervello si attiva quando facciamo qualcosa. Musica e cervello è un binomio di grande interesse: la musica può avere un effetto terapeutico? Può influenzare lo stato d’animo? Rimane un mistero perché la musica sia comparsa anche se sembra che risponderebbe ad un bisogno primario dell’uomo per forgiare i legami sociali”.
Poi Marchesi è entrato nel dettaglio: “La musica è un sistema comunicativo radicato nelle emozioni ed è stato appurato che nel cervello attiva il lobo limbico, dove ci sono le emozioni. Questo spiega, ad esempio, perché la pubblicità ha sempre musica o perché i film hanno la colonna sonora. Nell’ascoltatore attiva l’emisfero destro del cervello, mentre nei musicisti che la percepiscono come un linguaggio attiva il sinistro. Andando ad attivare le emozioni, la musica diventata pertanto utile anche come supporto alla cura di tante patologie ed in particolare di quelle neurologiche, anche degenerative”. “Le emozioni sono importantissime e ci aiutano nella nostra vita, è appurato dalla scienza. La musica è al 90% emozione, perciò se ne raccomanda l’uso senza moderazione” ha concluso.