Alberto Campanini, appassionato collezionista di sistemi di crittografia della Grande Guerra, ha illustrato ai soci del Rotary Salsomaggiore i segreti delle macchine Enigma.
Un tuffo nella storia con Alberto Campanini alla scoperta delle macchine Enigma. Giovedì° 1 dicembre al ristorante Gustincanto di Fidenza il Rotary Club Salsomaggiore Terme ha incontrato Campanini, appassionato ed esperto collezionista di sistemi di telecomunicazione della Seconda Guerra Mondiale. Circa 2000 macchinari sono oggi conservati nella sede dell’associazione Rover Joe, nel quartiere La Bionda a Fidenza.
Al centro dell’incontro promosso dal Rotary ci sono state le macchine Enigma, vale a dire il sistema di crittografia utilizzato dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo una breve presentazione da parte del presidente del club Sergio Lusardi, Campanini ha guidato ed appassionato i presenti alla scoperta delle macchine Enigma. “La crittografia non nasce con la Seconda guerra mondiale, ma ha una lunga storia alle spalle. Nasce nel 400 a.C. per scopi bellici perché le comunicazioni di guerra dovevano essere segrete. La macchina Enigma viene inventata nel 1920 dal tedesco Arthur Scherbius per scopi civili. I messaggi che trasmette non possono essere decifrati se non si ha la chiave giusta. Negli anni successivi viene modificata e utilizzata dall’esercito tedesco” ha spiegato Campanini.
Come funziona? “Ha l’aspetto di una macchina da scrivere e servivano tre persone per usarla: il primo operatore scriveva il messaggio, il secondo trascriveva le lettere che si Illuminavano e il marconista lo trasmetteva. Chi riceveva il messaggio avendo la chiave poteva decifrarlo. Naturalmente non era così facile: il sistema dei rotori al suo interno e altri meccanismi creavano miliardi di miliardi di combinazioni possibili – ha aggiunto il relatore – . C’è stata una vera e propria guerra dei codici: decifrare questi messaggi era un obbligo perché erano messaggi di morte e distruzione”.
Campanini ha concluso la sua relazione parlando degli studiosi che hanno lavorato per decodificare i messaggi di Enigma come Alan Turing e Gordon Welchman. Infine, i presenti hanno avuto la possibilità di vedere alcune macchine all’opera.