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Missione Valentina raccontata dai suoi protagonisti

Il Rotary Club Salsomaggiore dedica una serata al racconto di Missione Valentina

da sx. Cupola, Faelli, Capece. Pedretti

Il racconto dell’esperienza in Ucraina dei volontari di Missione Valentina è stato al centro della conviviale di giovedì scorso del Rotary Club Salsomaggiore Terme. Il sodalizio sostiene da tempo la missione: in occasione dell’ultima missione il club ha finanziato uno dei furgoni, mentre in precedenza il Rotary aveva contribuito con l’acquisto di estintori. Giovanni Capece, coordinatore di Missione Valentina, è stato ospite della serata.

«La missione è nata ormai 3 anni fa dal desiderio di Andrea Pelosi di portare aiuto alle persone che soffrono a causa della guerra. Sono persone che soffrono da tempo e che non hanno alcuna voce in capitolo nelle scelte. Dopo i primi viaggi ci siamo strutturati meglio grazie al contributo delle aziende di Parma e provincia, delle associazioni e della sanità. Portiamo ciò che ci viene chiesto e di cui c’è bisogno» ha spiegato Capece, ringraziando il Rotary Salso, presieduto da Marco Faelli, per il sostegno ricevuto. La serata è stata un susseguirsi di emozioni, dall’impatto con la guerra dei volontari al legame con i referenti ucraini a Leopoli, all’angoscia al vedere i cimiteri pieni di tanti giovani morti a causa della guerra. La Missione Valentina è un’iniziativa umanitaria nata a Parma su idea di Andrea Pelosi per portare aiuto al popolo ucraino. Il progetto prende il nome da Valentina Pushich, una giovane dottoressa rianimatrice ucraina che ha perso la vita nei primi giorni dell’invasione russa mentre soccorreva feriti. Dalla sua nascita, sono state realizzate diverse spedizioni umanitarie con destinazione Leopoli, durante le quali sono stati consegnati farmaci, materiale sanitario, alimenti e altri beni di prima necessità alle popolazioni ucraine colpite dalla guerra.